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La famiglia Bottari, proprietaria del palazzo di Via Garibaldi, fa la sua apparizione a Roccella nella prima metà del 1700. I capostipiti di questa parentela, di origine veneziana, furono D. Giovanni Bottari e donna Maria Antonia Botticelli. Probabilmente per degli incarichi governativi si stabilirono a Roma, dove nacquero almeno Aloisio e Federico. 

La coppia Bottari la troviamo negli anni 20’ del 1700 stabilmente presente a Roccella. Era una famiglia stimata e autorevole e i figli allacciarono rapporti di parentela e di “cognazione spirituale” con le più facoltose famiglie roccellesi. Il figlio Aloisio sposò la Magnifica Donna Grazia Gentile di Martone e si stabilirono definitivamente a Roccella, dando origine a una numerosa prole. I vari membri della famiglia primeggiavano nel ricevere incarichi governativi provinciali e locali. 

Originariamente la famiglia abitava sulla Città, nel distretto di S. Nicola ex Aleph e la loro casa subì dei danni a causa del terremoto del 1783: a quel tempo, Aloisio Bottari era erario del principe Carafa. 

Probabilmente dopo il sisma, rimaneggiarono la loro abitazione sulla rupe, continuando ad abitarvi fino al primo decennio del 1880. In un documento del 1791, si legge che D. Giuseppe Antonio Bottari pagava un censo sopra “una porzione di terra tenuta nella contrada Borgo, in cui vi esiste una casa”. L’informazione porta a pensare che successivamente questa casa fu ingrandita, in quanto oggi non esiste terra libera attorno. 

Fatto sta che siamo negli anni ove gli abitanti della vecchia Città erano invogliati a trasferirsi fuori delle mura urbiche di un tempo. 

Dalla denuncia fatta dai Bottari nel 1816, delle loro proprietà, secondo le leggi, si riscontra che esistevano al Borgo: “due camere, 1 basso e 2 cucinette” di proprietà di D. Ferdinando; “1 camera, 1 basso, 1 cucina del notaio D. Giuseppe Antonio; “4 camere, 1 basso con piccolo terreno” della vedova di D. Vincenzo; “1 camera e 1 basso” abitato dal Sac. D. Nicola Bottari. Tutte queste stanze e bassi, fanno pensare che si tratti dell’attuale palazzo, così come lo vediamo oggi. 

A dare lustro a questa storica famiglia, nel tempo, i vari membri hanno occupato ruoli autorevoli nell’ambito civile e religioso roccellese. Si elenca qualcuno: Sindaco D. Vincenzo Bottari; i Sacerdoti D. Giuseppe e D. Francesco Bottari; notaio Giuseppe Bottari; maestro Felice Bottari; Chimico Farmacista D. Vincenzo Bottari. 

A proposito di quest’ultimo farmacista, nella riunione consiliare del Comune di Roccella del 1° Ottobre 1888, si è discussa la “richiesta del Sig. Bottari Vincenzo di Nicola, con la quale chiede all’Onorevole Consiglio Comunale il suo parere favorevole all’apertura di una nuova Farmacia nel centro del Rione Borgo di questo abitato lungo la strada Garibaldi. Il Consiglio, considerato che nel popolatissimo rione Borgo non vi esiste alcuna Farmacia e che le attuali Farmacie in esercizio … Che è savio e lodevole provvedimento dare comodità necessari e più urgenti a questa cittadinanza del sopradetto rione Borgo, unanimemente delibera accogliersi la domanda e avvisare favorevolmente, perché il chimico farmacista Sig. Bottari Vincenzo apra una nuova farmacia nel rione Borgo di questo abitato”.

L’attività farmaceutica con retrostante laboratorio, ha avuto una intraprendente attività che ha spaziato in vari campi, sia nella produzione di bevande che in particolari preparati medicinali. Da annoverare una filantropica iniziativa del farmacista Vincenzo Bottari a beneficio della comunità indigente di Roccella. Di questa novità si è discusso nella riunione consiliare sotto la presidenza del sindaco Dott. Antonio De Angelis “… il chimico Sig. Bottari Vincenzo di questo Comune avea offerto gratuitamente al Municipio ed a vantaggio dei poveri del Comune, una quantità illimitata di emulsione al cioccolato di olio puro di fegato di merluzzo ed iposfositi di calce e soda, da costui combinati e preparati con ottimi successi… Che della generosa offerta può la classe povera di questo paese, usufruire reali benefici, senza gravare al bilancio del Comune … Delibera, di attestare … concedere a costui una medaglia del valore di Lire Venti …”

Tale proposta fu approvata successivamente dalla Giunta Comunale. La vicinanza di questa famiglia all’attività farmaceutica si è avuta grazie al matrimonio tra Maria Teresa Bottari e il farmacista Giuseppe Antonio Mantegna, avvenuto a Roccella il 26 Ottobre 1837.

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