Roccella, dal 21 al 23 febbraio al via il primo weekend di fisica di Scholé

Roccella Summer Festival 2025, ci saranno anche i Baustelle al Teatro al Castello di Roccella Jonica
febbraio 5, 2025

NOTA STAMPA

«Con un ordine esecutivo al suo primo giorno di insediamento, Donald Trump defila gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. Non c’è nessuna sorpresa: era già successo nel 2017, ma questa notizia ci fa capire quanto siano precarie le decisioni prese dalle élite politiche, seppure di fronte al diritto internazionale, e rende ancora più urgente riflettere e agire dal basso sulla cura del pianeta, tutt’uno inscindibile con la cura di noi stessi». Così Federico Scali, del gruppo di Fisica dell’Associazione Scholé, presenta il primo weekend di studi a sfondo fisico dal titolo: Cambiamento climatico nel Mediterraneo: comprendere, per agire.

L’iniziativa vede l’intervento del fisico del clima Davide Faranda e di fatto segna l’inizio delle attività di Scholé nell’anno sociale dedicato alla Cura. Faranda è direttore di ricerca (CNRS) in fisica del clima presso il Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement (LSCE) dell’Università di Parigi-Saclay e l’Institut Pierre Simon Laplace. La sua ricerca si concentra soprattutto attorno alla relazione tra i cambiamenti climatici e gli eventi metereologici estremi, come le ondate di caldo o di freddo, le tempeste e gli uragani, la siccità.

Nel weekend del 21, 22 e 23 febbraio, con inizio venerdì 21 alle ore 17.00 nel Centro Studi “Elisa Scali” di via Umberto I, 106, a Roccella Jonica, Faranda affronterà la fisica del cambiamento climatico, con lo sguardo rivolto alle conseguenze sull’incidenza di eventi estremi ma anche in relazione alle pratiche che è possibile adottare come collettività per mitigarne gli effetti. In questo caso la zona rossa sul planisfero che è oggetto di riflessione ci tocca da vicino: è la fascia Mediterranea, una delle zone più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.

Come al solito, il weekend si svolge su tre giornate. Nella prima l’obiettivo è di capire cosa vuol dire elaborare un modello fisico del clima, di modo da riprodurre “sulla carta” gli effetti che osserviamo quando variano i parametri chiave (temperatura globale, concentrazione di CO2 etc.) e dunque fornire previsioni attendibili sugli scenari futuri. Nella seconda si mettono le mani in pasta con un laboratorio. Utilizzando “Climarisq”, un’app ideata e sviluppata da Faranda in collaborazione con l’Università di Parigi-Saclay, vestiamo i panni della governance di un continente e siamo chiamati a fare scelte politiche, sociali ed economiche in chiave ecologica, prestando tuttavia attenzione alle capacità di spesa e alla base del consenso politico. La giornata conclusiva è dedicata alla riflessione sulle pratiche concrete e collettive in contrasto al cambiamento climatico e sulle strategie di adattamento che le comunità dovranno adottare.

 

Associazione Culturale Scholé

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